Voglio essere un genio by Rosaria De Rosa
autore:Rosaria De Rosa [Rosa, Rosaria De]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00L43D2GQ
pubblicato: 2014-06-17T22:00:00+00:00
II
Non immaginavo che le cucine degli ospedali fossero così brutte. Queste mura avrebbero bisogno di una bella rinfrescatina e i tegami dove cucinano, anche Gina, la mia porcellina, ne ha una più colorata.
«Priscilla ma che ci facciamo qua? Senti che puzza di cipolla, andiamocene.»
«La cipolla fa bene. Dicono che elimini le smagliature.»
«Che stai facendo?»
«Per fortuna porto sempre con me le bustine usa-e-getta.» Ne prendo una bella manciata.
«Cosa ti servono tutte queste cipolle?»
«Ad Alice potrebbe venire fame.»
«Secondo te Alice può mangiare cipolle crude dopo unâoperazione?»
Mi guardo intorno. Alcune inservienti stanno preparando il carrello con i piatti da portare nelle varie stanze. Ho unâidea grandiosa. Quei camici fanno giusto al caso nostro.
«Hai ragione, la cipolla è solo il contorno.»
«Scilla, se ci scoprono?»
«Chi vuoi che si accorga di noi, con questi grembiuli siamo delle perfette infermiere, che stanno facendo il loro lavoro. A pensarci bene è la prima volta che lavoro, dopo mesi, che soddisfazione!»
«Non stiamo lavorando, abbiamo preso il posto di quelle due povere donne. Potrebbero arrestarci.»
«Che sarà mai, un poâ di spago degli asparagi ai polsi e un limone in bocca. Anzi, il limone sbianca i denti, quelle due infermiere non dovranno neppure pagarsi lo sbiancamento.»
«Se lo dici tu.»
«Certo che lo dico io. Ecco, mi sembra che sia questa la stanza.»
«Permesso!»
«Scilla, abbassa la voce, stanno riposando e poi non è troppo presto per la cena?»
«In ospedale non lo sai che servono il pranzo al posto della colazione e la cena al posto del pranzo?»
«Dici sul serio?»
«Ovvio, ho fatto per mesi la paziente immaginaria apposta per scroccare unâottima parmigiana di melanzane.»
«Cosa hai fatto?»
«Nulla Emilia, nulla. Troviamo il letto di Alice.»
«Mi sembra quello.»
«Piano con il carrello, avviciniamoci lentamente.»
«Da quando Alice porta i capelli rasta e ha un tattoo a forma di orangotango in fronte?»
«Forse sarà una forma allergica allâantidolorifico?»
«No, Priscilla, non penso. Non è lei. Guarda! Accanto alla finestra, quello non è lâiphone?»
âSiamo a venti centimetri dalla tapparella, tre centimetri di imbottitura piumone, operazione durata unâora e quattordici minuti e sei secondi, un battito cardiaco al secondo, ottantacinque percento di possibilità di successo.â
«Siri!»
Con il carrello ci precipitiamo nellâangolo della stanza, lasciando sul pavimento qualche fazzoletto di carta svolazzante che poco prima ricopriva le nostre pietanze.
«Che bello rivederti Siri!»
«Priscilla non urlare, Alice sta riposando.»
«Ehilà , sorella, come stai?»
«Scilla ma che fai? Shh, non vorrai mica svegliarla.»
«Troppo tardi bucefale senza cervello.»
«Alice!» Io ed Emilia gridiamo allâunisono.
«Perfino in coma, avrei riconosciuto la tua voce Scilla.»
«Come ti senti?»
«Come un chewgam schiacciato sotto la scarpa puzzolente di un moccioso dopo una partita di calcetto.»
«Che bellâimmagine. Avrei proprio voglia di un chewgam.»
«Scilla, per favore, non è il momento.»
Ahia, Emilia mi ha dato una gomitata. Che dolore, santa pax!
«Alice, io e Priscilla eravamo molto in pensiero dopo la tua chiamata, ci siamo fiondate qui allâospedale.»
«Grazie di essere venute. Ho un gran mal di testa.»
«Riposati. Vuoi che ti aggiusti il cuscino?»
Interessante come russa il ragazzo rasta del letto accanto. Sarà un orangotango o semplicemente un gorilla quello che ha in fronte? Non avrà mica tatuato quello scimmione in faccia per farsi riconoscere dai suoi simili preistorici? In effetti da come russa sembra proprio un animale cavernoso.
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